Racconti, leggende e ricordi della vita italiana (1856-1857)
passata nel diritto comune, penso di servirmene anch'io. Consideriamo dunque le poche linee che ha scorse il lettore sin qui come se non esistessero, ed
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parti del corpo umano di cera: grucce, archibusi e pistole, scoppiate innocuamente fra le mani di chi le portava; e coltelli ivi deposti da tali che
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incaricarmi se avessero o no le condizioni volute per formare una novella secondo le regole. Di novelle secondo le regole se n'è prodotto oramai da
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perché, avendo io assai sviluppato l'istinto delle similitudini, ero ai giorni passati colpito da quelle che mi suggerivano le narrazioni di viaggi lunghi
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cocchiere vrebbe potuto prender per sé il distico del Tasso: E benché fossi guardian degli orti, Vidi e conobbi pur le inique corti. Egli aveva visto papa
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natura sono indagatore, studiavo e cercavo il vero in tutto. Come è naturale, n'ho viste di tutte le razze, e m'è rimasta in mente una faraggine di
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, venuto il giorno dell'azione, di poter agire con accordo - caro quest'accordo! - io rispondo che son tutte corbellerie, e chi le crede è... con quel che